La triade oscura (Dark triad traits)
Nell’attuale società è quasi impossibile non essere immersi in una rete di relazioni; le persone a noi care, gli amici, i compagni di studio o di lavoro vivono e condividono con noi interessi, emozioni, sentimenti, obiettivi, ecc.
La costellazione delle relazioni sociali è composta da varie tipologie che prevedono una loro dimensione temporale oltre ad altre caratteristiche, come il numero di soggetti coinvolti, la tipologia, la direzione, il rango, ecc.
Rispetto la temporalità, in letteratura emerge che, tra i soggetti motivati all’incontro breve e saltuario, coloro i quali hanno sviluppato tratti relativi alla Dark Triad (DT) hanno maggior facilità di trovare compagni che condividano la medesima intenzione. È ormai noto che la percezione della somiglianza rappresenta il fattore principale di attrazione tra due persone.
Un altro aspetto interessante è emerso negli individui con tratti DT quando riescono a coinvolgersi in una relazione di durata maggiore; la domanda è: “come reagiscono questi individui alle minacce relative alla loro relazione intima?”.
Si è visto come le donne con un maggior livello di psicopatia abbiano maggior probabilità di vendicarsi in risposta ad un ipotetico scenario di infedeltà coniugale.
In generale, i soggetti con un maggior punteggio sulla scala della psicopatia probabilmente tentano di danneggiare la reputazione del concorrente in amore, mentre coloro che presentano un maggior punteggio sulla scala del narcisismo hanno più probabilità di “vincere” i contendenti del proprio partner.
Ma cosa si intende per Dark triad? È importante saper riconoscerne le caratteristiche negli individui con cui interagiamo?
La DT è un costrutto utilizzato in psicologia che identifica un soggetto con tre tratti caratteristici che gli conferiscono qualità malvolenti: il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia. Sono persone manipolative e sfruttatrici, qualità che sfruttano senza eccedere in crimini ed incorrere in problematiche legali, ma che possono causare sofferenze. Persone che tendono a cercare relazioni brevi, che possono prestare poca attenzione alle minacce verso la relazione duratura (quando creata), ma che ottengono anche incarichi nel contesto lavorativo con rischio di sviluppare scenari problematici e di stress, spesso nei confronti dei subalterni.
Il narcisismo è caratterizzato da grandiosità (superiorità rispetto gli altri), dominanza, orgoglio, egoismo e assenza di empatia. Il soggetto narcisista tende ad esagerare la propria autorità, importanza e la ricerca dell’attenzione altrui; presenta inoltre un esagerato amore verso se stesso.
Nell’ultimo manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V) il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da un soggetto che presenta almeno cinque dei seguenti elementi:
- Ha un senso grandioso di importanza.
- È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o di amore ideale.
- Crede di essere speciale ed unico e di poter essere capito solo da, o di dover frequentare, altre persone (o istituzioni) speciali o di classe sociale elevata.
- Richiede eccessiva ammirazione.
- Ha una irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative.
- Sfrutta i rapporti interpersonali.
- Manca di empatia.
- Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti, presuntuosi.
Il machiavellismo si caratterizza dall’utilizzo della manipolazione interpersonale, lo sfruttamento degli altri, il cinismo, l’astuzia, la freddezza, la mancanza di sincerità o preoccupazione etica e l’inganno. Poco onesti e umili, utilizzano l’inganno come chiave per ottenere successo e massimizzare i propri interessi.
Quando noi esseri umani ci poniamo in interazione con gli altri conspecifici, siamo portati a comprenderne il comportamento allo scopo di prevederne le azioni future; se questa capacità funziona, si è consapevoli che l’altro ha propri pensieri ed una propria mente. In sostanza non attribuiamo all’altro i nostri stati mentali (pensieri, motivazioni, obiettivi, ecc). La capacità di attribuire ad altri una mente loro, rende possibile la cooperazione, quell’accordo che permette a due o più soggetti di fare qualcosa insieme per ottenere più risultati di quelli ottenibili separatamente, ma allo stesso modo ci permette di competere in maniera ritualizzata (rispetto delle regole) per accedere a posizioni o risorse vantaggiose.
Risulta chiaro che il soggetto “machiavellico” utilizzi poco, o niente, la cooperazione, concentrandosi sulla competizione non ritualizzata finalizzata ad ottenere solo beneficio. Studiosi ritengono che partano dal presupposto che l’altro li voglia sfruttare, compiendo un errore di attribuzione, che si va a sommare all’incapacità di sintonizzarsi emotivamente con l’interlocutore. Sono inoltre individui con forte capacità di regolazione delle proprie emozioni, rendendo espliciti il cinismo e la freddezza.
La psicopatia è la caratteristica di una persona totalmente incapace di provare empatia, rimorso, senso di colpa; inoltre ci sono elementi relativi alla manipolazione, sfruttamento, violenza e aggressività nelle relazioni. Questi soggetti presentano tratti definiti callous-unemotional, ossia vale a dire insensibile, non emotivo.
Nel DSM V, tra i criteri per la diagnosi del sottotipo “con emozioni prosociali limitate” del disturbo della condotta, emergono i tratti callous-unemotional. Per rientrare in questo sottotipo, un bambino o un adolescente deve presentare un disturbo della condotta e deve aver mostrato in modo persistente negli ultimi dodici mesi almeno due delle seguenti caratteristiche in diversi tipi di relazione e ambienti:
- Mancanza di rimorso e/o senso di colpa quando compie qualcosa di sbagliato, non si preoccupa per le conseguenze negative delle proprie azioni.
- Insensibilità e mancanza di empatia
- Indifferenza per i risultati scolastici, lavorativi o di altre attività importanti, non adopera l’impegno necessario per la buona riuscita e incolpa gli altri per i suoi scarsi risultati.
- Affettività superficiale o anaffettività: non esprime sentimenti né mostra emozioni verso gli altri, se non in modo poco profondi, insinceri e superficiali.
La psicopatia si divide in primaria e secondaria: la prima è caratterizzata da insensibilità e manipolazione, mentre la seconda da impulsività, rischio e comportamento antisociale.
A mio avviso è importante saper riconoscere queste caratteristiche nelle persone con cui condividiamo periodi di vita, che siano brevi o lunghi, sia relazioni sentimentali, passionali, amicali o lavorative.
Bibliografia
Gordon Hodson et all, “The role of “dark personalities” (narcissism, Machiavellianism, psychopathy), Big Five personality factors, and ideology in explaining prejudice. Journal of Research in Personality Volume 43, Issue 4 August 2009, Pages 686-690
Dick P.H. Barelds et all, The Dark Triad and three types of jealousy: Its’ relations among heterosexuals and homosexuals involved in a romantic relationship – Personality and Individual Differences 116 (2017) 6–10
Tunde Paal, Tamas Bereczkei, Adult theory of mind, cooperation, Machiavellianism: The effect of mindreading on social relations – Personality and Individual Differences 43 (2007) 541–551
DMS-V manual diagnostic e statistic dei disturbi mentali – Raffaello Cortina Editore 2014