Tutela e senso di responsabilità: la psichiatria in Piemonte. — Zedda M., Ferrero L., Lazzaro L. – Lavoro&salute, 2017: N° 6, 25. Scaricabile qui.
Nel numero del 4 settembre 2014, scrivemmo un articolo dal titolo: “In comunità riabilitativa per minori si risparmia sulla psicoterapia, si risparmia sul futuro…”, nel quale esponemmo la problematica relativa alla diminuzione delle ore dedicate alla psicoterapia in minori, spesso traumatizzati, e presi in carico presso comunità riabilitative psicosociali per minori (crp).
Sotto il profilo storico ricordiamo come “nel mese di aprile 2014 il DGR del 15 aprile 2014 n. 55-7469 riduce le ore dello psicoterapeuta solo nelle crp, passando da 38 ore settimanali a 20. Questa scelta di risparmio diminuisce l’intervento nelle situazioni in cui c’è ancora la possibilità di agire con un ampio margine di successo riabilitativo/terapeutico.”
Nell’anno in corso, dopo tre anni dal decreto regionale cui sopra, in Piemonte si cerca di definire la riforma dei servizi psichiatrici; la partenza avviene tra le polemiche.
Il Tar l’11 ottobre 2017 ha dato il via libera, dopo aver respinto alcuni ricorsi di cooperative sociali e associazioni dei parenti dei malati, alla D.G.R. 29 – 3944 Revisione della residenzialità psichiatrica del 19/9/2016 (Integrazioni a D.G.R. 30 – 1517 /2015) per riorganizzare i posti letto e razionalizzare le spese, uniformando le tariffe delle varie aree (che fino a oggi erano tutte diverse), prevedendo un accreditamento centrale, su base di requisiti comuni, degli operatori del settore.
Tra le questioni più critiche e controverse ci sono i tempi per l’accreditamento, il riconoscimento dei titoli di studio degli operatori già attivi (che rischiano di perdere il lavoro) e soprattutto un piano organico della psichiatria che includa i servizi della domiciliarità e le prestazioni sul territorio.
Così in un articolo de La Stampa del 16/09/2016 (http://www.lastampa.it/2016/09/16/cronaca/il-primo-s-sulla-legge-di-riordino-della-psichiatria-qUx0Yjfd2MgYsWUkrDPHCL/pagina.html) — «La delibera, se non verrà ulteriormente modificata, rischia ancora di mettere in discussione i principi stessi delle leggi – dichiara il capogruppo di SEL, Marco Grimaldi – libertà di scelta della persona, personalizzazione del progetto e percorsi riabilitativi a differente intensità assistenziale. Sostenere che nei gruppi appartamento non venga svolta attività terapeutica e riabilitativa è la negazione dello spirito che pervade quelle leggi così importanti per il progresso civile del nostro Paese».
Il 29 ottobre 2017 su http://www.quotidianosanita.it/piemonte/articolo.php?articolo_id=47305 si può scaricare l’ordinanza del Tar del Piemonte e leggere quanto scritto il 26 gennaio 2017, in cui si riporta che — “Il rinvio della discussione di merito di altri nove mesi, unita alla sospensione dell’efficacia delle nostre delibere, rischia di causare un danno a tutto il sistema sanitario regionale – spiega l’assessore Antonio Saitta -. Il nostro obiettivo è soprattutto quello di garantire che i pazienti siano curati e seguiti sulla base delle loro esigenze e purtroppo non sempre questo è avvenuto. La Giunta che ci ha preceduto, ad esempio, ha pagato gli operatori senza accreditamento. Solo una riforma della psichiatria riporterà ordine in questo settore, dove anche i soggetti privati devono essere accreditati e operare su una base tariffaria in funzione dei servizi che prestano. Oggi la psichiatria è rimasto l’unico settore della nostra sanità a non avere queste regole”.
Molti colleghi psicologi rischiano di perdere il posto di lavoro e/o ritrovarsi un monte ore complessivo notevolmente ridimensionato, il comunicato stampa dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte in data 24/09/2015 (https://www.ordinepsicologi.piemonte.it/comunicati/la-delibera-sulla-residenzialita-mette-a-rischio-700-posti-di-lavoro-per-gli-psicologi) cita che “la delibera sulla residenzialità mette a rischio 700 posti di lavoro per gli psicologi”. L’Ordine stesso, ha deciso di non presentare ricorso per la Delibera 30, rimanendo in stretto contatto con i soggetti che hanno presentato ricorso al Tar e auspicando che prevalga su tutto il senso di responsabilità e si trovi una soluzione che tuteli in primis i pazienti.
Condividiamo che prevalga il senso di responsabilità e l’interesse dei pazienti, i quali hanno bisogno di aiuto vero, incondizionato e professionale, ma anche che non si perda di vista la tutela della dignità professionale di chi in questi anni ha contribuito al benessere sociale.
Il tavolo di monitoraggio che ha il compito di seguire posso per passo la riforma della residenzialità psichiatrica voluta dalla Regione Piemonte, si è insediato il 16 ottobre 2017. Al tavolo, fanno parte rappresentanti dei Comuni, degli enti gestori, sindacati, cooperative e associazioni dei familiari dei pazienti, insieme ai funzionari dell’assessorato alla Sanità e dell’assessorato alla Coesione sociale. — http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms2/notizie-87209/notizie-dallassessorato/5472-16-10-2017-al-via-il-tavolo-di-monitoraggio-della-residenzialita-psichiatrica
Come pubblicato sul sito dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, il presidente nel comunicato stampa del 04/07/2015 scrive quanto segue: ” In considerazione dell’imminente pubblicazione della D.G.R. n. 30-1517 del 3 giugno 2015 con cui la Regione ha disposto il riordino della rete dei servizi residenziali della psichiatria, come Ordine degli Psicologi della regione Piemonte si auspica che la suddetta delibera possa venir modificata in alcuni suoi punti, che vedrebbero eccessivamente penalizzata la figura professionale dello psicologo”.
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitiva, Terapeuta Sessuale, formata in EMDR.
Riceve su Torino.
www.studiopsicologotorino.it
info@studiopsicologotorino.it
Dott. Massimo Zedda
Psicologo e Psicoterapeuta presso il Centro Clinico Crocetta di Torino
Professore a contratto presso il Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino.
Docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva del Centro Clinico Crocetta di Torino
Esperto in sessuologia clinica
Collabora al progetto di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino, sulle molestie assillanti e comportamenti violenti
massimo@zedda.it
www.zedda.it
www.centroclinicocrocetta.it
Dott.ssa Lorella Lazzaro
Psicologa e Psicoterapeuta Cognitiva in attività privata, presso residenze per anziani e comunità riabilitative-terapeutiche per adolescenti con diagnosi psichiatrica
Esperta in sessuologia clinica
Riceve presso lo Studio privato in Cavalermaggiore (CN)
lorella.lazzaro@gmail.com