Lo psicodramma moreniano
Lo psicodramma moreniano ha due principali accezioni: esso può essere considerato una forma di psicoterapia individuale e di gruppo, cioè un metodo centrato su un complesso di tecniche e di modelli relativi al funzionamento della mente e alla visione della persona, oppure un approccio formativo, sia legato allo sviluppo di capacità relazionali che come intervento sui gruppi. In questo ultimo caso, e nello specifico della formazione aziendale, viene spesso indicato come “tecniche attive”.
Da diversi anni in Italia vi sono diverse scuole di psicodramma classico, che si differenzia da altri approcci (Junghiano, Analitico, Lacaniano, ecc.) abilitate alla formazione dei futuri psicoterapeuti psicodrammatisti, con sedi a Brescia, Milano, Torino, Treviso.
Moreno: l’ideatore
Il suo ideatore, lo psichiatra rumeno Jacob Levi Moreno, fu fra i pionieri dello sviluppo della psicoterapia di gruppo e fondatore dello IAGP (International Association for Group Psychoterapy) nel 1973. Le sue esperienze iniziarono nei primi anni del ‘900, con bambini ed adulti, con l’intuizione che il gruppo potesse essere un agente terapeutico per il cambiamento della persona. Particolarmente sensibile ai temi sociali e alla difesa dei più deboli, Moreno ideò lo psicodramma come modalità per mettere in scena, ossia in azione (dramma), il mondo interno delle persone (psiche). Le radici teatrali vengono utilizzate allo scopo di favorire la rappresentazione, cioè il significato profondo che il singolo ha attribuito alla realtà e alla sua esperienza. La filosofia è basata sull’incontro fra spontaneità e creatività all’interno del setting teatrale, partendo dal presupposto che sia possibile migliorarle per assumere ruoli nuovi, più efficaci, adeguati e funzionali all’armonia.
Fra le prime esperienze, troviamo il cosiddetto “giornale vivente e in seguito teatro della spontaneità”, dove a dimostrazione di quanto sopra venivano messe in scena le notizie riportate sui quotidiani, senza che vi fosse modo di preparare un vero e proprio copione.
L’interesse per le persone e per i gruppi, tuttavia, ha visto Moreno protagonista anche di interventi nelle carceri, con le prostitute e in diversi altri ambiti, nell’idea di affrontare i conflitti in modo costruttivo e costruttivo, ideando il termine di sociatria (cura della società).
Il lavoro di gruppo con lo psicodramma stimola la persona a realizzare se stesso utilizzando preziose risorse, la mente ed il corpo.
Elementi
Gli elementi che troviamo in una rappresentazione scenica sono:
- Il protagonista (colui che rappresenta la sua scena)
- Il direttore (che si occupa della conduzione e della regia)
- Il pubblico (il gruppo che assiste alla rappresentazione e che interpreta parti come ego ausiliari)
- Il teatro, composto da palcoscenico, uditorio e balconata.
In scena può essere portato un ricordo, un’esperienza, un futuro immaginato, un sogno, una metafora, eccetera.
Una delle funzioni principali dello psicodramma è lo svelamento, cioè il rendere pubblico, concreto e visibile, ciò che nella norma viene trattenuto e codificato in chiave emotiva. E’ proprio tale processo che consente l’apertura a nuovi significati e all’apprendimento. Nello psicodramma classico non vi è interpretazione, né giudizio, in quanto il protagonista o il gruppo esplicitano semplicemente aspetti che fanno parte del sé e che si sono tradotti in emozioni; emozioni che vengono espresse attraverso la catarsi (abreativa ed integrativa) che rappresentano la possibilità di fare spazio alla novità, a una rappresentazione più armonica. Lo psicodramma agisce sul singolo attraverso il gruppo, che è testimone e attore allo stesso tempo. Non è un caso che nella fase conclusiva di una sessione, dedicata allo sharing, siano gli stessi testimoni a condividere le risonanze e i vissuti provati nell’assistere o nel partecipare alla scena portata dal protagonista.
I temi maggiormente messi in scena riguardano come detto, le relazioni. Gli ambiti possono essere diversi e appartenere alla famiglia, all’affettività, all’amicalità ma anche, nel caso di interventi formativi, nella professione. Vi è un’idea molto chiara nella visione moreniana, ossia la concezione di atomo sociale. Ogni persona appartiene a diversi atomi (per l’appunto la famiglia, la rete amicale, ecc.), dove, oltre ad agire diversi ruoli, manifesta il proprio status. E’ spesso l’intervento sull’atomo sociale che in qualche modo consente di modificare le relazioni al suo interno.
Lo scioglimento della tensione psichica è l’obiettivo che si raggiunge tramite la concretizzazione e amplificazione tramite gli altri del gruppo. Per questo vi è sempre una fase iniziale di riscaldamento, allo scopo di aumentare il grado di spontaneità e far emergere le istanze dei partecipanti.
Gli altri strumenti codificati da Moreno sono stati il sociodramma (intervento sui gruppi e suoi ruoli sociali), la sociometria (misurazione delle tensioni affettive all’interno di un gruppo) e il role playing (letteralmente gioco di ruolo).
Iniziative
Fra le varie iniziative pubbliche, segnaliamo lo “Psicodramma a più Voci” (Provaglio d’Iseo, in provincia di Brescia, giunto alla sua 19° edizione) che raccoglie psicodrammatisti di varie estrazioni e non solo, in una due giorni di laboratori https://youtu.be/ics46FN8J4g.
Inoltre, anche sessioni aperte e iniziative di psicodramma pubblico https://www.facebook.com/AzimutFormazione/ in cui sperimentare la metodologia.
Dal 4 al 9 settembre 2019 inoltre, sempre sul lago di Iseo, si terrà lo IAGP International Psychodrama Conference. Occasione unica per conoscere professionisti di fama mondiale www.psychodrama2019.org.
Massimo Zedda – www.massimozeddapsicologo.it Torino
e
Antonio Zanardo – www.aziform.com Mariano Comense (Como)